Galatro Terme

Galatro Terme

gàlatron, γάλατρον

Galatro ([‘galatro]; Gàlatron, Galotyrio in greco-calabro) è un comune italiano di 1.753 abitanti della provincia di Reggio Calabria, in Calabria.Il paese si trova sulle ultime pendici terrazzate delle Serre Calabre sud occidentali, ai confini della piana di Gioia Tauro, alla confluenza dei fiumi Fermano e Metramo. Quest’ultimo lo divide nei due nuclei di Magenta e Montebello, in una vallata ad est di Feroleto e Plaesano. A Galatro si arriva da una strada di recente realizzazione, che si innesta sulla SS 536 tra Feroleto e Maropati.

 Nel Medioevo Galatro crebbe grazie all’arrivo dei profughi delle città vicine, specie quelle costiere, insidiati dai continui attacchi dei pirati saraceni. Nel 1075 giunsero in città i monaci basiliani che fondarono un importante monastero dedicato a Sant’Elia in quanto, si narra, vi fosse custodito il corpo del Santo. Ed è sempre ai monaci che si deve la scoperta delle fonti termali del Monte Livia, acque sulfuree dalle eccellenti proprietà curative che alimentano ancora oggi le Terme di Galatro, particolarmente rinomate.[2]Galatro noto per l’abilità dei suoi artigiani, l’attuale centro abitato fu ricostruito dopo il terremoto del 1783 a quota 158 m s.l.m.

Tra le attrazioni culturali c’è da menzionare la chiesa di San Nicola all’interno della quale si trovano un altare con statue di inizio Cinquecento attribuite alla scuola del Gagini ed una statua marmorea di San Nicola risalente al XV secolo. La chiesa ricostruita prendeva il nome di chiesa succursale si trovava nella parte alta di Galatro e dopo la devastazione di innumerevoli terremoti con il denaro della Signora Deodato con contratto rogato dal Notaio Marcantonio Morano fu ricostruita la facciata e parte di muri perimetrali e abbellimenti interni che ancora si conservano i disegni allegati al contratto contratto del 1828 tutto questo lo scrissi diverse volte ma mi fu cancellato compreso lo scultore che fece il San Nicola Francesco Morani nato nel 1745-5o. La chiesa. la principale si trovava sulle sponde del fiume Metramo e ad ogni stagione invernale un pezzo di chiesa veniva portato via dal fiume che inondava ad ugni inverno.. Mentre dall’altro lato la chiesa della Madonna della Montagna, prima la statua lignea, e poi i lavori in stucchi furono eseguiti da Francesco Morani di Polistena nel 1841.

Data la presenza di sorgenti di acque sulfuree il comune, è conosciuto soprattutto per gli stabilimenti termali. Le acque sgorgano dalla fonte di Sant’Elia, così denominata per la presenza di un monastero basiliano, di cui se ne conservano i resti, a 37 °C e vengono classificate come acque solfuree-salso-iodiche. La sorgente si trova a circa 2 km dal paese, in una stretta gola del monte Livia. L’attuale stabilimento termale nasce dal restauro di quello edificato nel 1882, poco più a valle delle sorgenti[3].A scoprire le qualità terapeutiche delle acque galatresi si vuole siano stati quei monaci basiliani che in seguito alle scorrerie saracene del 915 – e nel corso delle quali il loro cenobio di Tauriana venne completamente distrutto – cercarono rifugio sulle montagne di Galatro ove, successivamente, edificarono un nuovo convento greco ortodosso dedicato a Sant’Elia nome che, poi, attribuirono anche alle acque delle quali essi stessi ne diffusero l’uso.